Musica

Intervista ai Conciorto

today14 Marzo 2017 56

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Si, avete letto bene. Non stiamo mica parlando di un concerto ma proprio di un “conciorto”. Perché suonare uno strumento è troppo banale se pensate che c’è anche chi, suonando degli ortaggi, da vita a qualcosa di straordinariamente unico nel suo genere. Ci vuole inventiva, passione e tanta, tantissima ironia per lanciarsi in un’impresa del genere ma i Conciorto, al secolo Biagio Bagini e Gian Luigi Carlone, sono riusciti perfettamente nell’intento di unire il loro amore per la musica e per i racconti con l’innovazione tecnologica.

Risultato? Zucchine, pomodori e melanzane, solo per citarne alcuni, sono i protagonisti assoluti delle loro esibizioni.

In che modo?

Scopriamolo insieme in questa intervista realizzata per Bedda Radio. Signore e signori, questi sono i Conciorto!

Come nasce il progetto Conciorto?

Biagio: Dalla curiosità di scoprire la tecnologia e dall’occasione di poterla coniugare con la poesia. Questa strada a doppio senso può portare buone cose, perché ribalta in continuazione i punti di vista.

Come avete scoperto che un semplice controller collegato a degli ortaggi vi avrebbe permesso di produrre dei suoni e quindi di fare musica?

B: Gian Luigi è un artista da sempre attento alle innovazioni, nonostante la lunga esperienza musicale e teatrale è sempre curioso di scoprire cosa si possa inventare con l’elettricità, con le superfici, con l’acqua e con le mani.

In effetti l’utilizzo di Ototo, scheda derivata da Arduino, ci permette di suonare i conduttori come vegetali.

Voi due provenite da mondi in apparenza diversi tra loro. Eppure ci sembra che in qualche modo questi due ambiti di appartenenza si fondano perfettamente tra loro nei Conciorto. E’ così?

B: Gian Luigi viene dalla musica e dal teatro (è un componente, nonchè fondatore, del gruppo musicale Banda Osiris, ndr), io dalla scrittura per bambini e ragazzi ma anche per i media, come radio e tivù. Si tratta sempre di raccontare e interpretare invenzioni, fatte di gesti, di musica o di parole. Quando poi tutto si mescola, escono interessanti sintesi.

Le vostre canzoni hanno come soggetto, ovviamente, gli ortaggi. Ci sarà spazio, in futuro, anche per qualcos’altro?

B: Sta per uscire il nostro secondo album (per Egea Records) dove già si realizza un’apertura verso un concetto più ampio di commistione tra natura e scienza. Si parlerà di processi scientifici, di acqua come vita sonora, di terra da condividere. Insomma, abbiamo lasciato aperto il nostro orto, in modo che qualcuno ci possa entrare. E che noi possiamo uscirne, a vedere il resto delle cose. Certo, se qualcuno entra mentre noi siamo fuori sarà difficile trovarsi.

Come nascono i vostri pezzi? Partite dal testo o dalla musica, dal momento che ogni ortaggio produce un suono differente, anche in base alla quantità d’acqua presente?

B: Gli ortaggi descrivono uno dei possibili mondi. È un collettivo di umori, sapori, colori. Può essere una metafora del nostro mondo ma anche di altri. Il suono che produce un ortaggio può dipendere dall’abilità nel suonarlo, non si può mai sapere. Allo stesso modo non si può sapere quando una canzone, e dove, metta il suo seme.

A Enna vi siete esibiti, come sempre del resto, vestiti da fruttivendoli e avete suonato in quello che oggi è un pub ma che un tempo era una chiesa. C’è un altro posto strano dove avete suonato o dove vorreste suonare?

B: Il reparto ortofrutta di un supermercato, un campo da tennis, in spiaggia ma soprattutto negli orti veri, urbani e non. In ogni luogo la verdura produce meraviglie.

Domanda leggera: ma a fine serata con tutti questi ortaggi che ci fate?

B: Sempre, durante le prove del suono, qualcuno chiede se alla fine ci faremo il minestrone. Quando siamo a casa si, quando siamo lontani se lo fanno gli altri, quelli che raccolgono le verdure dopo che abbiamo lasciato il palco.

Progetti futuri? (anche singolarmente)

B: Colonne sonore (Gian Luigi ha appena terminato il nuovo film di Soldini), promozione in giro del nuovo disco “Metafore Naturali”, uno spettacolo sugli uccelli, un libro sui vegetariani della storia. E poi ancora Banda Osiris per Gian Luigi mentre io mi dedicherò, come sempre, ai libri per bambini.

 

Potete ascoltare qualcosa dei Conciorto andando sulla pagina di Bandcamp

Scritto da: Pietro Lisacchi


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