HATORI YUMI live a Palermo
Tra gli eventi dell’itinerario contemporaneo de Le vie dei Tesori, la performance del sound artist palermitano allo spazio N38E13
Che il DNA fosse una fonte inesauribile di informazioni sul corpo umano è cosa nota ormai da tempo. Che potesse essere impiegato anche in altri campi al di fuori di quello medico, non era poi così scontato. E invece, un gruppo di studiosi appartenenti alla società Twist Bioscience ha trovato il modo di utilizzare il DNA anche nel campo musicale. Come? Sembrerà pazzesco ma il team in questione ha codificato in DNA due brani, nello specifico Smoke On The Water dei Deep Purple e Tutu di Miles Davis. “In questo modo – affermano – sarà possibile conservare le informazioni per sempre, evitando la perdita della qualità e il deperimento del supporto fisico”. Infatti, gli attuali supporti di cui disponiamo per l’ascolto si usurano naturalmente nel giro di un centinaio di anni mentre il DNA permetterà la conservazione intatta delle informazioni per periodi molto più lunghi e, soprattutto, occuperà uno spazio infinitamente più piccolo. Che effetto farà sapere di avere tutta la discografia dei Pink Floyd all’interno di un piccolo granellino di sabbia? E’ ancora molto presto per saperlo ma una cosa è certa: il DNA potrà essere utilizzato in un’infinità di campi e quello musicale rappresenta solo il primo traguardo.
Scritto da: Redazione Bedda Radio
Tra gli eventi dell’itinerario contemporaneo de Le vie dei Tesori, la performance del sound artist palermitano allo spazio N38E13
Un omaggio alla musica afroamericana che ha segnato gli anni 60, 70 e 80 e arrivato vivo e vegeto anche ai giorni nostri.
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